Customer Data Driven Approach nelle attività commerciali

L’imprenditrice Maria Laura Albini (Foto in alto) spiega come la tecnologia è il fattore abilitante per la gestione e l’automazione delle diverse campagne di comunicazione, tra cui: convertire i clienti one-shot, impostare le attività di benvenuto, attivare i carrelli abbandonati e fidelizzare i clienti

Negli ultimi anni, le attività commerciali e in particolare il settore del Fashion, si sono sempre più interessate ad un approccio data-driven, al fine di migliorare i processi di decision-making e di crescita. Attraverso la raccolta e l’analisi dei dati dei consumatori, è possibile, infatti, creare una customer experience ad hoc, rivoluzionando così il rapporto azienda-cliente. I nuovi tool e modelli di analisi consentono inoltre migliorie nella gestione del lavoro e dell’organizzazione interna, permettendo di mantenere il primato in un mercato in cui l’innovazione è la chiave del successo.

Di questi temi si è parlato durante l’evento organizzato da Gruppo Giovani Imprenditori Milano di ConfCommercio, in collaborazione con FederModa Milano, la più importante Organizzazione di rappresentanza del dettaglio e ingrosso dei settori moda, abbigliamento, calzature, tessile per arredamento, tessuti per abbigliamento, pelletterie, accessori ed articoli sportivi, alla quale fanno capo oltre 30.000 piccole e medie imprese commerciali. La conferenza, tenutasi lunedì 29 maggio, è stata l’ultimo di 5 incontri con 5 diverse realtà imprenditoriali gestite da donne e giovani imprenditrici e l’obiettivo è stato quello di promuovere diversi trend topic in ambito Fashion, tra cui l’importanza dell’utilizzo dei dati e dell’analisi della propria clientela.

In che modo un approccio data driven può quindi aiutare lo sviluppo del business? Quali sono i segmenti da tenere in considerazione nella stesura della strategia e in che modo vanno perciò organizzate le attività di marketing e vendite per valorizzare gli impatti delle iniziative CRM?

Quando si parla del cliente finale, le dimensioni dell’azienda non contano: sia che si tratti di piccole, medie o di grandi imprese, l’attenzione che è necessario riservare all’acquirente dev’essere sempre massima. Di conseguenza, sia i piccoli commercianti che le grandi aziende devono conoscere a fondo la propria clientela e per farlo devono imparare a leggere i dati che gli vengono forniti dagli stessi clienti, oppure quelli che sono desumibili dagli acquisti dei servizi e prodotti.

Il CRM (Customer Relationship Management) diventa quindi un abilitatore interfunzionale, che ha lo scopo di operare con focus sul cliente, considerando tutti i canali attraverso i quali può essere intercettato. Per questo motivo, è fondamentale condividere la strategia dell’azienda con tutti i dipartimenti, al fine di comprendere come poter strutturare al meglio le iniziative CRM, sia a livello strategico che operativo, attraverso l’implementazione di un sistema che consenta di coordinare le varie attività omnicanale e cross-channel, mantenendo un approccio incentrato sul consumatore.

“Gli associati a Confcommercio sono aziende di diversa grandezza, ma spesso i negozianti non dispongono di un database o pensano non sia importante averlo perchè sono focalizzati sulla massimizzazione delle vendite dei prodotti o servizi offerti, senza considerare l’effetto che potrebbe avere sul proprio business. I sistemi di CRM sono spesso percepiti come una complicazione del lavoro in quanto il singolo negoziante è convinto di conoscere bene la propria clientela e, travolto dall’operatività della gestione del negozio, non traccia in maniera precisa e puntuale i comportamenti dei propri acquirenti. In questo modo, però, viene meno l’opportunità di identificare e classificare i leads, mettere in rilievo gli elementi che possono maggiormente incontrare il consenso dei consumatori ed effettuare attività mirate di up-selling o cross-selling sui clienti esistenti per spingerli verso nuovi acquisti. Partire dall’analisi dei dati, inoltre, può essere utile per migliorare il supporto ai clienti, individuare eventuali criticità e generare nuove opportunità di vendita, con offerte personalizzate. – commenta Maria Laura Albini, Co-Founder di ARAD Digital e imprenditrice con più di vent’anni di esperienza nel mondo del CRM e Marketing in diverse industry – Il CRM (Customer Relationship Management) è sia una strategia, ovvero capire come coinvolgere il cliente nei diversi touchpoint, che una piattaforma tecnologica che permette di tracciare i comportamenti e pianificare le azioni di follow up per ingaggiare il consumatore.”

Per i piccoli esercenti che non hanno risorse dedicate per queste attività, diventa quindi ancora più importante l’utilizzo della tecnologia per gestire e automatizzare le diverse campagne di comunicazione su più livelli, tra cui:

  • Convertire i clienti one-shot: invitare coloro che hanno già comprato una volta a ripetere l’acquisto, attraverso una visita in negozio o l’invio di un codice promozionale.
  • Impostare comunicazioni di benvenuto: presentare la propria attività ai potenziali clienti che si sono registrati e hanno lasciato i propri contatti sul sito.
  • Attivare i carrelli abbandonati del proprio sito ecommerce: prevedere l’invio di un’email automatica che ricorderà ai clienti che non hanno completato la procedura di pagamento, di tornare e finalizzare l’acquisto.
  • Fidelizzare i clienti: utilizzare programmi di loyalty per ingaggiare i consumatori e invitarli spesso al punto vendita quando arrivano le nuove collezioni o i prodotti, interessanti rispetto ai loro acquisti precedenti.

Non solo nel fashion, ad ogni negozio il proprio CRM: alcuni esempi pratici

Un vivaio specializzato in piante e fiori, ad esempio, può utilizzare un CRM per gestire i contatti dei clienti, tracciare gli acquisti e inviare promozioni stagionali. Un negozio di biciclette, invece, può utilizzare un CRM per mantenere un registro dei clienti, gestire le richieste di assistenza tecnica e inviare promemoria per la manutenzione delle biciclette. Una torrefazione ne può farne uso per gestire i clienti abituali, tenere traccia delle preferenze di caffè e inviare offerte speciali in base alle abitudini di consumo. Un Pet store, attraverso il database dei clienti,  può offrire raccomandazioni personalizzate per gli articoli e inviare promozioni per alimenti o accessori specifici per i differenti animali. Infine, una galleria d’arte  può utilizzare un CRM per tenere traccia degli interessi artistici dei clienti, inviare inviti a mostre e gestire le vendite di opere d’arte.

Maria Laura Albini

Maria Laura Albini ha più di vent’anni di esperienza nel mondo del CRM e Marketing in diverse industry, di cui una decina in ambito Fashion, dove ha lavorato per diversi anni sia lato azienda che come consulente direzionale, supportando le imprese nei momenti di trasformazione digitale tramite la startup che ha co-fondato ARAD Digital, insieme ad altri amici e ex colleghi YOOX.

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