Gli inseguitori solari sono dei sistemi elettromeccanici che permettono ai pannelli fotovoltaici, proprio come fanno i girasoli, di spostarsi in base alla posizione del sole. Si tratta di un’ottima soluzione perché i pannelli non perdano l’irraggiamento solare, mantenendo sempre un’efficienza elevata. Chiamati anche sistemi di tracking, gli inseguitori hanno bisogno di una struttura di supporto dotata di sensori e attuatori. Solitamente sono strumenti installati su grandi impianti, dalla potenza maggiore ad 1 MW, anche perché sono abbastanza ingombranti. Il loro lavoro è davvero prezioso: possono incrementare le prestazioni dell’impianto sino al 40%. Se fino ad oggi però è stato necessario installare un inseguitore per ogni pannello, con costi abbastanza elevati, dalla California è giunto un nuovo dispositivo che riesce a gestire più pannelli in contemporanea. Si chiama SolBot, un innovativo robot prodotto da QBotix in grado di orientare più pannelli solari, nello stesso momento, verso il sole. Con due unità SolBot, che si ricaricano autonomamente nella “docking station”, è possibile gestire un impianto fotovoltaico da 200 pannelli solari, dalla potenza di circa 300kW. I robot possono essere di qualsiasi numero, in base alla grandezza dell’impianto. L’azienda QBotix ha dichiarato di aver provato il nuovo prodotto per 9 mesi su un impianto pilota, registrando un incremento nella produzione energetica tra l’8 ed il 15% rispetto ad un impianto con inseguitore monoasse, e tra il 30 ed il 40% rispetto agli impianti privi di inseguitori. In soldoni, ciò significa una riduzione dei costi di almeno il 20%. SolBot è in commercio dallo scorso settembre.