Questo risultato è determinato da un aumento significativo di diffusione delle tecnologie digitali all’interno delle aziende e di un interesse catalizzato dalla loro implementazione all’interno dei processi organizzativi. L’incremento maggiore è stato osservato nei servizi ICT, che hanno registrato +9%, per un totale di 16,2 miliardi di euro: settori come soluzioni software e ICT hanno mostrato, nello specifico, una crescita del 5,8%
Il rapido e continuo mutamento del contesto socio-politico ed economico, il progresso tecnologico, l’aumento della competitività e l’evoluzione delle richieste dei clienti impongono alle aziende innovazione e cambiamento. Se negli Anni ’90 infatti il BPR – Business Process Re-engineering – toccò il suo apice con una logica di miglioramento radicale dei processi, oggi la situazione è molto diversa: la sua naturale evoluzione, il BPM – Business Process Management – prevede un miglioramento del sistema aziendale incrementale, diventando così un asset strategico per imprese di ogni comparto e dimensione.
In questo contesto l’Italia conferma la crescente tendenza che l’IT ha mantenuto in questi anni, raggiungendo circa 79 miliardi di euro in valore nel 2023. Secondo la pubblicazione annuale Anitec-Assinform in collaborazione con NetConsulting cube sull’andamento del digitale, infatti, si stima che questo mercato possa aumentare del 3,8% nel 2024, del 4,8% nel 2025 e del 5% nel 2026. Un risultato determinato da un incremento significativo di diffusione delle tecnologie digitali all’interno delle aziende e di un interesse catalizzato dalla loro implementazione all’interno dei processi organizzativi. Non a caso, l’incremento maggiore è stato osservato nei servizi ICT, che hanno registrato un aumento del 9%, per un totale di 16,2 miliardi di euro: settori come soluzioni software e ICT hanno mostrato, nello specifico, una crescita del 5,8%.
Secondo il IMPRESE E ICT | ANNO 2023 ISTAT, nel 2023 il 60,7% delle piccole e medie imprese (PMI) ha infatti adottato almeno 4 attività digitali sulle 12 utilizzate per comporre il Digital Intensity Index. Il cloud computing (61,4%) e la fatturazione elettronica, prevista in Italia da obblighi di legge per un’ampia platea di operatori economici (97,5%) si confermano indicatori di punta tra le imprese con almeno 10 addetti, soprattutto rispetto alle imprese UE. Il 47,9% delle PMI (48,7% quelle europee), inoltre, utilizza almeno un software gestionale, ma solo il 13,6% condivide i dati elettronicamente con i fornitori o i clienti all’interno della catena di approvvigionamento.
I dati del BPM e il ruolo dell’AI
Per quanto riguarda in particolar modo il Business Process Management, recenti report come quello di Grand View Research, prevedono che il suo mercato vivrà un’espansione con un tasso di crescita annuale composto (CAGR) del 19,9% dal 2023 al 2030.
In particolare, Cualeva (www.cualeva.com), software house italiana specializzata in BPM, ha riscontrato che i settori maggiormente sensibili a queste tematiche sono quello del manufacturing e industria; sanitario; assicurativo e bancario. Ciononostante, ogni settore potrebbe potenzialmente trarre beneficio dall’implementazione di tecnologie e sistemi di automazione dei processi aziendali con BPM.
La quantità di dati che può essere gestita dal software BPM DocsMarshal è molto elevata. Non a caso, i sistemi più moderni di Business Process Management hanno visto l’integrazione dell’AI, data la sua capacità di accelerare l’analisi dei dati, permettendo di risparmiare diverse ore di tempo e di velocizzare i processi.
L’utilizzo dell’intelligenza artificiale nel BPM, infatti, permette di ottenere una maggior automazione di attività a basso valore aggiunto, con analisi predittive che garantiscono un miglioramento dell’esperienza del cliente e l’introduzione di processi semplificati.
“Emerge allora quanto il mercato del digitale sia in costante crescita grazie a un’attenzione sempre più specifica rivolta a questo settore da parte delle aziende moderne, disposte ad abbracciare l’innovazione per farsi trovare pronte a ogni sfida, presente e futura. Non esistono aree più o meno adatte a questo tipo di automazione. C’è chi predilige un approccio più prudenziale per valutare concretamente le potenzialità del nostro applicativo per estenderlo, di fase in fase, a diversi settori d’azienda e chi invece si affida totalmente alla nostra professionalità in qualità di consulenti. Nel nostro caso, a partire delle esigenze dei clienti, abbiamo la sensibilità di portare all’attenzione le aree di implementazione necessarie per la messa a terra del progetto.” – commenta Luca Cavedaghi, CEO di Cualeva.
About Cualeva
Cualeva è una software house italiana fondata nel 2016 a Salò (Brescia) da Luca Cavedaghi, specializzata in BPM – Business Process Management e BPA – Business Process Automation. Il prodotto core sviluppato dalla software company è DocsMarshal, una cabina di regia che permette di integrare nuove tecnologie produttive per monitorare e gestire i processi aziendali, indipendentemente dalle loro specificità. Cualeva ha chiuso il 2023 registrando un incremento di fatturato pari al 20% sul 2022; un trend di crescita confermato anche nelle previsioni di business per il 2024. Ha collaborato con diverse aziende e partner che hanno scelto di automatizzare e integrare i processi con DocsMarshal, come: Busi Group, Casillo Group, Caffè Vergnano 1882, Baia Holiday, BLM Group, Gruppo Cleric., Cavagna Group, Istituto Diagnostico Varelli, Ospedale Pederzoli, Policlinico di Monza.
About DocsMarshal
Soluzione nata e sviluppata dalla software house Cualeva, DocsMarshal è la piattaforma italiana il cui dna è l’automazione di processi: il BPM che guida il successo del business grazie a un’integrazione fluida; una gestione dinamica e una scalabilità tecnologica illimitata. DocsMarshal permette di coinvolgere tutti i reparti industriali, integrandosi alla perfezione con i sistemi preesistenti e scardinando lo stereotipo secondo cui l’organizzazione aziendale si debba adattare alle logiche di un software. Al contrario, l’applicativo è pensato per adattarsi alle esigenze dell’azienda e attraverso moduli di configurazione, interfacce grafiche e sfruttando il suo essere no-code, implementa il proprio campo d’azione tanto da poter essere paragonato a software verticali, riducendo i tempi e i costi di installazione, implementazione e formazione.