Sexual wellbeing: un mercato italiano da 125 miliardi a livello globale e nuovi player, anche italiani, pronti a rivoluzionarlo

Un settore che esprime margini assimilabili a beauty & makeup e in cui stanno entrando department store come Rinascente, Sephora e Bloomingdale.
Diverse le startup all’orizzonte: ora è la volta di Dafne co-fondata da 3 ex manager di Musement.
 La sfida: sostenibilità, innovazione e made in italy per un segmento che cresce oltre il 12% l’anno

A dare un’incredibile spinta al settore del sexual wellbeing, come ora viene definito, è stato il digitale. Comprare un sex toy online abbatte le barriere e toglie dall’imbarazzo consumatori che mai si recherebbero in negozio. Se n’è accorta la grande distribuzione – da Bloomingdale a Sephora passando da Rinascente – che hanno messo a catalogo (per ora sono online) questi prodotti e se ne sono accorti VIP come Gwyneth Paltrow e Dakota Johnson che hanno firmato e lanciato linee dedicate a sexual wellbeing e ricerca del piacere.

Enorme crescita del mercato, graduale abbattimento dei tabù e maggiore “libertà di espressione” sembrano avere riposizionato un settore – fino a pochi anni fa poco tempo fa mai toccato da logiche e strategie di marketing – facendolo confluire nel più ampio e nobile segmento del “sexual wellbeing” che ragiona, si muove ed esprime margini simili a quelli di beauty e make-up.

Lucia Testa, co-founder della startup Dafne

I numeri e i player internazionali

Secondo l’Osservatorio “Global Sexual Wellness Market” le dimensioni globali di questo mercato si stima raggiungeranno i 125.1 miliardi di dollari entro il 2026, ad un tasso di crescita del 12.4% l’anno (erano a 62 miliardi nel 2020). 

Come immaginabile, a trascinare il comparto del sexual wellbeing è soprattutto il mercato d’oltreoceano: nel 2021 la startup americana Get Maude – che ha siglato una collaborazione con l’attrice Dakota Johnson, ora co-creative director – ha raccolto investimenti per un totale di 10 milioni di dollari. Nel corso dello stesso anno ne ha raccolti 4 milioni anche Dame Products, fondata da una sessuologa e un ingegnere meccanico.

E, ancora, l’unione di WOW Tech e Lovehoney ha invece dato vita a un vero e proprio colosso mondiale con un fatturato di 400 milioni di dollari e circa 700 dipendenti.

Interessante anche il caso dei marchi forhims e forhers, la cui offerta va oltre prodotti e oggetti per il piacere e include soluzioni per eventuali problemi o disfunzioni: fondata nel 2017 la società che aggrega i due marchi, è valutata oggi 1,6 miliardi di euro.

In Italia 

Un valore complessivo stimato da 600 milioni di euro[1], l’Italia, come spesso accade, sembra muoversi a due velocità: da una parte iniziative fondate quasi 10 anni fa come Mysecretcase: avviata da Norma Rossetti nel 2014 e che ha raccolto più di 4 milioni di euro di investimenti tra cui fondi di venture internazionali come R301 Capital.

Ancora prima, nel 2010, era partita l’iniziativa “la valigia rossa”: realtà di multilevel marketing creata da Cristina Luzzi e Natalia Guerrero Fernández che proponeva (e continua a farlo) incontri tra donne per parlare e diffondere una maggior cultura della sessualità promuovendo la vendita di prodotti per salute, benessere e piacere. 

Ancora, negli ultimi anni si è affacciata al mercato Y Spot che sta raccogliendo in questo momento il suo primo round.

Nuove start-up 

Nella primavera di quest’anno è partito un nuovo progetto: tre giovani, che hanno contribuito al lancio e alla crescita della scaleup di traveltech Musement (acquisita da TUI nel 2018) hanno dato vita a Dafne, startup di sexual wellbeing. Elemento distintivo e mission della società fondata da Lucia Testa, Rodolfo Lironi e Giacomo Cattaneo: grande attenzione a qualità Made in Italy (ancora tallone d’Achille del comparto con prodotti spesso Made in China), sostenibilità dei materiali e innovazione per far fare un ulteriore passo in avanti ad un settore, che è uscito dal cono d’ombra e ha iniziato a interloquire con logiche di marketing con un pubblico più allargato. Ora, indirizzandosi a un target ancora più ampio e giovane, Dafne sceglie di andare incontro e anticipare loro istanze: ecologia, sostenibilità e genderless.

Ad oggi la startup, che ha in catalogo Petro, dildo in vetro borosilicato infrangibile creato a mano, raffreddabile e riciclabile al 100%, lubrificanti e oli da massaggio totalmente naturali, e sta lavorando al lancio di nuovi prodotti con cui ampliare la gamma, ha aperto il capitale, raccogliendo commitment di investitori pre-seed.

“Come sempre il mercato d’oltroceano è in grado di fornirci in anticipo la fotografia e i dati che questo settore in pochi anni esprimerà anche alle nostre latitudini. Abbiamo scelto di abbracciare questa tendenza per innovarla con la qualità di materiali, a basso impatto ambientale, design e la manifattura che il Made in Italy garantisce”, hanno dichiarato i 3 co-founder.

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