È stato presentata oggi a Milano la seconda edizione di LISTUP, il primo Osservatorio di ricerca pluriennale realizzato da Indicon Società Benefit con l’obiettivo di analizzare l’ecosistema italiano delle imprese innovative in ambito Life Science. L’Osservatorio – realizzato in collaborazione con Growth Capital, Italian Tech Alliance e InnovUp – ha avuto il patrocinio di Angel4Woman, Club degli Investitori, Cluster lombardo scienze della vita e IAB – Italian Angel for Biotech e il contributo per quanto riguarda le analisi sui dispositivi medici del Centro studi di Confindustria DM. Questa seconda edizione è riferita al periodo 2019 – 2024 (primo semestre).
La presentazione è avvenuta nel corso di un evento che si è tenuto a Milano presso Le Village by Credit Agricole, a cui hanno partecipato tra gli altri Alessia Cappello, Assessora allo Sviluppo Economico e Politiche del Lavoro del Comune di Milano, che ha aperto i lavori, l’Onorevole Giulio Centemero della VI Commissione Finanza della Camera dei Deputati e Alessandro Fermi, Assessore all’Università, Ricerca, Innovazione di Regione Lombardia.
Lo scenario generale – Lo scenario delineato da Listup vede una crescita del peso dell’innovazione nelle scienze della vita: su 14.160 imprese innovative registrate e ancora attive, le imprese Life Science rappresentano l’11,2%. Le startup Life Science costituiscono il 10,5% di tutte le startup innovative (1.240 su 11.798), mentre le PMI Life Science rappresentano il 14,5% (343 su 2.362). Di queste, il 37% appartiene al settore Digital Health, il 29% al Med Tech, il 24% a Prodotti/servizi sanitari e il 10% a Biotech/Pharma. Hanno sede principalmente in Lombardia (28%) e in particolare nell’area di Milano (20% del totale italiano). Le imprese del settore hanno una presenza femminile pari al 17% contro il 13% registrato in generale in tutti i settori, una maggiore presenza di brevetti o software registrati (33% contro il 27% complessivo) e una presenza di tecnologie che utilizzano l’AI del 22%. Nel primo semestre 2024 le nuove imprese innovative registrate hanno sfiorato quota 1400.
I finanziamenti – Per quanto riguarda l’ammontare investito, dall’Osservatorio emerge che nel primo semestre 2024 le startup life e PMI sciences hanno raccolto 166 milioni di euro in 24 round d’investimento, un importo che equivale al 90% della raccolta dell’intero 2023 pur a fronte di un numero inferiore di round (24 nel primo semestre 2024 contro 34 dell’intero anno 2023). Circa due terzi dei round hanno visto coinvolte startup dei settori Biotech/Pharma e Med Tech, con l’importo investito nel settore Med Tech che è quintuplicato in questo primo semestre, passando dai 23 milioni di euro del 2023 ai 114 milioni di euro nel primo semestre 2024). Tra il 2019 e il primo semestre 2024, Biotech/Pharma è il settore del Life Science che ha raccolto la maggior parte degli investimenti (46%), seguito da Med Tech con il 41,5% e Digital Health con 9%, Healthcare Product and Service 3,5% degli investimenti.
Le startup Life Science – Dal 2019, le start-up innovative Life Science registrate e ancora attive sono 1240. Il 40% appartiene alla categoria Digital Health, seguita da MedTech (28%), Healthcare P/S (23%) e Biotech/Pharma (9%). Rispetto al primo semestre 2023, i trend del primo semestre 2024 mostrano una crescita nei settori Digital Health (+62,8%), Biotech/Pharma (+18,8%), Healthcare P/S (+12,5%), e un calo nel Med Tech (-53,1%).
Nel primo semestre 2024 sono state registrate 139 nuove start-up LS, mentre sono state cancellate 51 start-up, il 65% delle quali ha perso il proprio status innovativo, il 25% è stato liquidato e il 10% si è trasformato in PMI innovative. Il tasso di cancellazione nella LS è inferiore a quello complessivo (-6,8% contro -8,7%), mentre la registrazione di nuove start-up è superiore (+18,4% contro +15,1%) rispetto al totale delle startup innovative. Il 55% delle start-up Life Science ha una capitalizzazione inferiore a 10.000 euro, contro il 58% complessivo e Il 5% genera ricavi superiori a 1 milione di euro.
La Lombardia è la prima regione, con 335 start-up su 1.240 (27%), seguita dalla Campania (11,9%) e dal Lazio (11,8%), mentre il distretto di Milano rappresenta il 19% del totale dell’Italia. La presenza femminile tra i founder è superiore a quella complessiva (19% vs 14%). L’intelligenza artificiale è presente nel 24% delle start-up Life Science (303 su 1.240), con un aumento del 36,7% rispetto al primo semestre 2023. Il 15% delle start-up di Life Science, infine, utilizza la tecnologia della telemedicina.
Le PMI Life Science – Dal 2019, le PMI innovative Life Science registrate e attive sono 343 e rappresentano il 14,5% contro il 10,5% delle start-up Life Science. La categoria Med Tech è la più rappresentata (36%), seguita da Digital Health (26%), Healthcare Products/Services (24%) e Biotech/Pharma (14%). Nel primo semestre 2024 sono state registrate 36 nuove PMI innovative Life Science (17,5% delle 206 totali), in crescita rispetto alla media.
Il 15% delle PMI Life Science LS ha una capitalizzazione inferiore a 10.000 euro, mentre il 41% genera ricavi superiori a 1 milione di euro. Per quanto riguarda le start-up, a livello regionale è in testa la Lombardia, con 109 PMI su 343 (32%). Seguono Emilia-Romagna (10,2%), Lazio (9,6%), Toscana (8%) e Campania (7,1%), mentre il distretto di Milano rappresenta il 25% del totale in Italia.
La presenza femminile tra i founder delle PMI Life Science è superiore a quella complessiva (10% vs. 8%), ma inferiore a quella delle startup. L’Intelligenza Artificiale è presente nel 13% delle PMI LS (44 su 343) con un’alta prevalenza nella categoria Digital Health, dove raggiunge il 68%. Il 10% delle PMI Life Science utilizza tecnologie di telemedicina. In entrambi i casi, la presenza è inferiore rispetto alle startup.
Paola Lanati, CEO di Indicon (Foto in alto), ha dichiarato: “Le life science rappresentano un settore fondamentale nel Paese, anche per quanto riguarda le aziende innovative: queste startup e PMI innovative rappresentano oltre l’11% del totale negli ultimi 5 anni, e il loro numero è in crescita significativa anche grazie al boost del PNNR. La caratteristica di queste aziende è una forte concentrazione in Regione Lombardia, e una su cinque è basata a Milano. Hanno una prevalenza femminile più alta rispetto agli altri settori di startup, ma una prevalenza giovanile più bassa. Inoltre, il tasso di fallimento è inferiore e il tasso di passaggio da startup a PMI è più alto. Riteniamo che i fondi PNRR alla ricerca biomedica stiano generando un effetto positivo in questo settore che richiede notevoli investimenti e mediamente tempi più lunghi. È fondamentale che i finanziamenti sia pubblici che privati siano non ‘’una tantum’’ ma costanti, in continua crescita e competitivi, perché senza investimenti adeguati e rapidi non saremo mai competitivi a livello globale in ambito lifes cience.”
“E’ molto positivo il fatto che Listup stia diventando un appuntamento fisso, con il grande merito di dare centralità al Life Sciences, uno dei verticali più importanti dell’ecosistema dell’innovazione italiano, spiega Francesco Cerruti, Direttore Generale di Italian Tech Alliance. Le imprese Life Sciences sono innanzitutto soggetti capaci di apportare un beneficio alla qualità della vita delle persone, sviluppare la ricerca scientifica, generare nuovi posti di lavoro qualificati e sostenere il consolidamento dell’economia del Paese. Per questo è auspicabile un sempre maggiore impegno da parte delle Istituzioni, che passi attraverso mirati interventi normativi, e dei detentori dei grandi patrimoni, che possano riversare maggiori risorse a un ambito così importante per lo sviluppo economico e sociale del Paese”.
Giorgio Ciron, Direttore di InnovUp, ha dichiarato: “Siamo entusiasti di aver contribuito, anche quest’anno, alla pubblicazione dell’Osservatorio Listup, che evidenzia quanto il settore delle startup Life Science sia diventato trainante per l’economia del nostro Paese. I dati emersi quest’anno confermano quanto già si prevedeva nel 2023: in Italia il comparto delle scienze della vita continua a raccogliere rilevanti investimenti in ricerca e sviluppo, oltre a far registrare una crescita esponenziale dell’export e a confermare l’eccellenza del nostro sistema sanitario. In questo contesto risulta sempre più strategica la collaborazione tra le aziende del nostro tessuto industriale attive in questo settore e le startup/PMI innovative, volano di crescita e di creazione di nuovi posti di lavoro sempre più qualificati”.
“Nel primo semestre del 2024, le startup e PMI del settore Life Science hanno raccolto 166 milioni di euro in 24 round di investimento, pari al 90% del totale raccolto nell’intero 2023. Il Med Tech è in forte crescita, con investimenti quintuplicati rispetto all’anno precedente, mentre l’AI continua a guadagnare terreno, presente nel 24% delle startup Life Science, segnando un aumento del 36,7% rispetto al primo semestre 2023”, commenta Fabio Mondini de Focatiis, Founding Partner di Growth Capital.
Profilo Indicon
Indicon Società Benefit nasce con l’obiettivo di accelerare e sostenere lo sviluppo dell’ecosistema di innovazione nel settore life science, fungendo da catalizzatore per la creazione di un ambiente favorevole all’innovazione in questo settore. Indicon è la prima consulting firm focalizzata sull’innovazione in life science, in particolare su competenze di business, marketing e go-to-market strategy. Sviluppa progetti di consulenza ad hoc per start up, venture capital e corporate, ma anche progetti di ricerca come l’osservatorio LISTUP e il DTx Monitoring, l’osservatorio sulle terapie digitali.